Groupalia offre un servizio migliore rispetto a tutti gli altri GAO, il rimborso lo avrete solo alla scadenza del coupon stesso, ma solo se l’offerta partecipa alla formula “Groupalia Care”, potrete farne richiesta attraverso un modulo online entro 15 giorni. In questo caso non ho mai avuto problemi e ho sempre ottenuto il riaccredito in forma di credito bonus.
Per quanto concerne gli altri, sono tutti obbligati a rimborsarvi il denaro speso con il riaccredito, e non attraverso un bonus, se fate richiesta di rimborso entro 10 giorni dall’acquisto, ma solo se non si tratta di ristorazione o di soggiorno.
Per legge, il diritto di recesso può essere esercitato dal consumatore in qualunque caso di contratto a distanza, senza penalità e senza alcun obbligo di specificare il motivo. Per quanto riguarda l’acquisto di beni, tale diritto si esercita entro dieci giorni lavorativi dal ricevimento della lettera a mezzo lettera raccomandata oppure anche per fax o telegramma (a patto che sia confermato da raccomandata entro 48 ore). Per il computo dei giorni, si considera esercitato nel momento della spedizione della raccomandata. Tale termine di dieci giorni diventa di tre mesi se il fornitore non ha soddisfatto gli obblighi d’informazione previsti dal decreto legislativo 185/99.
Nel caso d’erogazione di servizi, il diritto di recesso non può essere esercitato nel caso di fornitura iniziata prima dei dieci giorni. Ovviamente, sono ammessi accordi diversi (più favorevoli al consumatore) e altrettanto ovviamente il consumatore deve avere dato il suo assenso all’anticipazione dell’inizio d’erogazione del servizio.
Gli obblighi d’informazione
Prima della conclusione del contratto a distanza, il consumatore deve essere obbligatoriamente informato
sull’identità del fornitore (completa di indirizzo se il pagamento è anticipato)
sulle caratteristiche essenziali del bene o servizio, e sul suo prezzo comprensivo di eventuali tasse o imposte
sulle spese di consegna e sulle modalità di pagamento, di consegna del bene o prestazione del servizio e delle altre forme di esecuzione del contratto
dell’esistenza o dell’esclusione del diritto di recesso, comprese le modalità e i tempi di restituzione o ritiro del bene in caso di esercizio di diritto di recesso
costo dell’utilizzo delle tecniche di comunicazione a distanza, se diverse dalla tariffa base
durata e validità dell’offerta e del prezzo, compresa la durata minima del contratto per la fornitura di prodotti o la prestazione di servizi a esecuzione continuativa o periodica
Tutte le informazioni, in particolare quelle riguardanti l’identità del fornitore del bene o del servizio devono essere fornite in modo chiaro e comprensibile, osservando i principi di buona fede e lealtà in materia di transazioni commerciali (in particolare, proteggendo le categorie di consumatori particolarmente vulnerabili). Inoltre, il consumatore deve ricevere conferma per iscritto o, a sua scelta, su altro supporto duraturo a sua disposizione e a lui accessibile di tutte le informazioni relative all’identità del fornitore, all’esercizio del diritto di recesso, all’indirizzo del fornitore per gli eventuali reclami.
Nel caso dovessero passare 10 giorni, è comunque possibile richiedere il rimborso con una motivazione non di natura soggettiva, ma che dimostri oggettivamente che non è possibile usufruirne, ad es. il locale ha chiuso, il gestore non accetta il coupon, o fa storie nell’accettarlo durante la prenotazione, l’oggetto che doveva arrivare non è arrivato, e su questo punto vorrei soffermarmi per ribadire ulteriormente di controllare altrove prima, e soprattutto di considerare solo spese di poco conto, vi sconsiglio di fare acquisti di un certo importo, perché solitamente le spedizioni (se non specificato nel coupon) avvengono sempre almeno 20 giorni o un mese dopo l’acquisto, così il venditore fa in tempo a rifornirsi, ma intanto ha già i soldi in tasca, e tante volte mi è capitato di dover aspettare anche più di un mese. Vi ricordo che se acquistate con paypal, avete 45 giorni dal momento in cui pagate, per effettuare una contestazione, e poi altri 15 giorni per trasformarla in reclamo. Come ultima istanza avete fino a 60 giorni dal ricevimento dell’estratto conto della vostra carta di credito (se in formato elettronico vale il giorno in cui vi è stata inviata la mail) per bloccare il pagamento.
Qui di seguito è spiegato come richiedere il chargeback dalla vostra carta di credito:
“Chargeback” è il termine tecnico usato dai circuiti internazionali di carte di pagamento che indica una modalità attraverso cui vengono gestiti i movimenti soggetti a contestazioni da parte dei titolari di carte di credito.
Un chargeback ad esempio si verifica quando il titolare chiede alla società emittente della carta di credito il rimborso (storno) di una transazione già avvenuta.
I motivi più frequenti per i quali viene contestata una transazione sono:
-Transazione non riconosciuta : è la situazione più comune, il titolare non riconosce uno o più movimenti elencati nell’estratto conto (transazioni fraudolente o errori tecnici)
-Il titolare non riceve la merce acquistata
-Il titolare riceve merce non conforme alla descrizione, difettosa etc.
Per fare in modo che la procedura di chargeback prenda il via, il titolare della carta deve inviare all’emittente via
raccomandata, entro 60 giorni dalla data di emissione dell’estratto conto una contestazione scritta e firmata,
allegando copia dell’estratto conto contestato e copia fronte-retro della carta di credito.
Se si è certi che si tratta di una frode, bisogna allegare anche una denuncia contro ignoti effettuata
presso le Autorità competenti.
La procedura tecnica di chargeback interessa esclusivamente due parti: l’issuer (banca emittente) e
l’acquirer (banca dell’esercente), vediamo come si svolge:
L’emittente, dopo avere esaminato la contestazione, può decidere di:
a. rimborsare direttamente il titolare senza iniziare la procedura di chargeback. (Questo accade generalmente quando l’importo della transazione è troppo basso rispetto al costo della procedura)
b. contattare l’acquirer e iniziare la procedura tecnica di chargeback
c. negare la richiesta di rimborso
Se l’issuer decide di iniziare un chargeback, questo viene trasmesso elettronicamente all’acquirer che esamina la richiesta e chiede all’esercente di fornire la documentazione relativa alle transazioni incriminate. A questo punto l’issuer può decidere di:
a. accettare la richiesta e addebitare l’importo sul conto del merchant
b. reintrodurre la procedura di chargeback, fornendo la documentazione atta a giustificare il motivo per cui non può procedere al rimborso
Il 50% di tutte le richieste di chargeback interessano transazioni via internet.
In caso di transazioni fraudolente, laddove venga esclusa qualsiasi responsabilità da parte del titolare nell’uso della carta, gli importi relativi vengono in genere n’accreditati dalla società emittente. Il tempi per un rimborso variano in genere dai tre ai sei mesi circa.
A volte però può capitare che la società ritenga il titolare responsabile dell’uso fraudolento della carta e decida di negare lo storno.
Utilizzate bene tutti gli strumenti in vostro possesso per recuperare il maltolto, e se vedete che il recupero è ostico, giocate sporco anche voi e cominciate a fare brutta pubblicità sulla loro pagina facebook, vedrete che riavrete i soldi in un batter d’occhio.
Per esperienza personale, quando mi è capitato con Groupon, ho prima chiamato la loro assistenza clienti al telefono, poi via mail, ma vedendo che la cosa non si risolveva in breve tempo, ho cominciato a tempestare le loro pagine facebook; non ci crederete, ma il giorno stesso ho ricevuto il rimborso.