Si sente spesso parlare di oro e talvolta anche di oro bianco. Cerchiamo di capire che cosa differenzia concretamente l’oro bianco dall’oro giallo in termini di composizione e come è possibile identificarlo.
Che cosa si intende realmente con il termine “oro bianco” ed esiste un metodo sicuro per identificarlo? È la domanda alla quale cerchiamo di rispondere.
La composizione dell’oro bianco
A differenza dell’oro puro, l’oro bianco è composto di diverse leghe.
Molta gente è d’accordo nel dire che la composizione dell’oro bianco è fatta per metà d’oro giallo e per metà d’argento ma queste proporzioni non sono veramente esatte e generalmente variano.
Alcuni ori bianchi non sono del resto costituiti da queste due componenti.
È infatti possibile creare dell’oro bianco mescolando l’oro puro con piccolissime quantità di mercurio o anche di palladio.
Nell’antichità l’oro bianco veniva chiamato “electrum” e conteneva anch’esso dell’oro e dell’argento.
Alcuni ori bianchi contengono anche del nickel o dello zinco. Vengono allora chiamati “ori grigi”.
Come identificare l’oro bianco
È estremamente difficile distinguere ad occhio nudo una lega di oro bianco da un’altra lega d’oro. Queste ultime, infatti, sono spesso trattate superficialmente con il rodio e il loro colore viene di conseguenza modificato. Possono quindi rivestire l’apparenza di altri metalli bianchi come l’argento, il platino, il palladio o anche il metallo. È quindi necessario spingere l’investigazione un po’ più a fondo.
Ci vuole un’analisi profonda in laboratorio per determinare con precisione la composizione di una lega.
Notiamo che la regolamentazione in materia di oro bianco non tiene conto della quantità di altri metalli ma soltanto del peso in oro.
Per permettere ai consumatori che non dispongono dei mezzi scientifici necessari di identificare la quantità d’oro presente nella lega, la maggior parte degli oggetti in oro hanno un punzone.
Qual è il valore dell’oro bianco
Il valore dell’oro bianco è determinato unicamente in funzione della quantità di oro puro che lo compone. Ma la maggior parte degli orefici riconoscono un valore maggiore all’aspetto estetico dell’oro bianco. Questo valore, infatti, può variare secondo il colore, la solidità o anche l’ossidabilità del metallo.
Per essere commercializzato con il nome di oro bianco, la quantità d’oro nella lega deve essere come minimo pari a 375 millesimi. Al di sotto di questo limite, la legge proibisce la denominazione “oro bianco” e il prodotto non può essere venduto o acquistato.
In definitiva i punzoni sono i vostri migliori alleati per determinare con precisione il valore potenziale dei vostri beni in oro bianco. Per interpretarli numerosi siti internet mettono a vostra disposizione delle tabelle di concordanza dei punzoni in termini di valore in oro. Potete nel caso rivolgervi ad un gioielliere che potrà valutare la quantità d’oro presente nella vostra lega grazie al metodo detto della pietra di paragone.