L’ultimo è stato un anno complicato per la gestione del risparmio da parte dei piccoli risparmiatori, non tanto per i livelli di rendimenti reperibili, quanto piuttosto per i necessari cambiamenti di abitudine richiesti per sfruttare le occasioni migliori.
Quali saranno quindi le previsioni per i rendimenti dei conti deposito, rispetto ad altri strumenti tradizionalmente considerati sicuri, o meglio poco rischiosi, come le obbligazioni e soprattutto i Titoli di Stato?
Le previsioni di rendimento per Bot e Btp
Più si abbassano i rendimenti che lo Stato deve pagare per auto finanziarsi, e migliore è la situazione delle casse dello Stato, per cui a meno di crisi acute e improvvise, il trend del rendimento dei Titoli di Stato dovrebbe essere il linea, o anche un po più basso, dei rendimenti pagati sulle emissioni dei btp o bot pagati verso la fine dell’anno.
Si tratta quindi di rendimenti molto modesti, che a stento cercano di stare al passo con l’inflazione, e che nel caso di un leggero balzo in avanti di quest’ultima, avrebbero un rendimento realisticamente quasi negativo. Come consiglio di investimento quindi andrebbero inseriti in un portafoglio, che sia ampiamente diversificato, e comunque con delle percentuali molto basse.
Le obbligazioni costituiscono uno strumento di investimento particolare, in quanto rappresentano una via di mezzo tra investimenti a rendimento noto e rendimento indicizzato. In ogni caso, qualsiasi sia la scelta, l’anno in corso sarà un anno complicato per le obbligazioni. Quindi quelle che possono convenire sono solo quelle con ‘duration’ bassa, ma queste difficilmente verranno tolte dai portafogli di coloro che le possiedono. Per le nuove emissioni invece si prevedono rendimenti bassi e fluttuazioni dei prezzi in negativo, con l’eccezzione delle obbligazioni strutturate, che sono per strumenti rischiosi, a differenza dei titoli di Stato.
I conti deposito rappresentano più che altro delle forme di gestione del risparmio. Per il prossimo anno saranno poche le banche che proporranno tassi corrispondenti o di pari livello a quelli dell’inizio o metà dell’anno precedente, come hanno dimostrato le tendenze a ribassare i tassi soprattutto sui conti deposito liberi. Soprattutto bisognerà fare attenzione anche all’imposta di bollo, dato che sono poche le banche che continueranno a farsene carico.
Chi ha conti deposito vincolati con tassi interessanti, dovrebbe quindi evitare in ogni modo il disinvestimento perché a fatica riuscirà a trovare dei livelli analoghi o più interessanti per quest’anno.
Ovviamente un portafoglio diversificato dovrebbe prendere in considerazione anche l’investimento in conti deposito, la cui percentuale dovrebbe dipendere dal proprio profilo di rischio (a seconda che si faccia trading forex, trading in azioni, oppure solamente in Pct, ecc), e dalle necessità di liquidità programmate.