La cancellazione dal registro dei protesti è l’operazione che permette a un soggetto precedentemente iscritto di richiedere e ottenere l’eliminazione del nominativo dalla lista dei cattivi debitori.
Nel registro dei protestati sono iscritti i soggetti debitori in caso di insolvenza di un prestito. L’iscrizione viene effettuata dagli stessi soggetti creditori (istituti di credito, società finanziarie, ecc.) nel momento in cui il debitore si dimostra insolvente nei confronti degli obblighi del finanziamento allo scopo di segnalare al mercato finanziario la posizione debitoria della persona.
Generalmente l’iscrizione nel registro viene effettuata in caso di ripetuti o prolungati casi di insolvenza da parte del debitore ed è solitamente anticipata da una lettera di sollecito al pagamento. Una volta iscritto nel registro il debitore avrà difficoltà ad ottenere un nuovo finanziamento da qualsiasi altra banca in quanto ogni operatore prima di autorizzare un finanziamento verifica l’eventuale iscrizione del richiedente nel registro dei protesti.
Per richiedere la cancellazione dal registro dei protesti il soggetto protestato deve ottenere una sentenza di riabilitazione presso una sede del Tribunale competente.
Andando più nel dettaglio, e riprendendo quanto scritto in questa guida sulla cancellazione di un protesto, se il debitore paga entro un anno, può chiedere la cancellazione diretta alla Camera di Commercio territorialmente competente. Per fare questo, deve presentarsi al relativo ufficio con l’assegno o la cambiale oggetto del protesto, oltre a una marca da bollo di 70 euro e una liberatoria del creditore, che attesti l’avvenuto pagamento entro un anno dalla data in cui esso era dovuto.
Una volta fatto questo, il presidente della Camera di Commercio provvede alla cancellazione entro i successivi 20 giorni.