L’ultima manovra finanziaria ha stabilito una maniera per chiudere agevolmente le partite Iva che giacciono inutilizzate da più di tre anni, allo scopo di tenere in vita solo quelle effettivamente attive. Il decreto in merito è utile a chi ha dimenticato di dichiarare la cessazione della sua attività entro i trenta giorni stabiliti dalla norma. Vediamo cosa bisognerà fare per rimettersi in regola.
La violazione potrà essere sanata dai titolari di partita Iva inattiva versando spontaneamente l’importo di 129€ entro novanta giorni; la cifra dell’importo equivale a un quarto del valore minimo della sanzione dovuta in base alla norma in vigore (516€).
Il pagamento spontaneo va tributato utilizzando il modello F24, il codice tributo da indicare è 8110, e saranno da indicare anche il numero di partita Iva da chiudere e la data della cessazione dell’attività cui essa faceva riferimanto. Non è necessaria anche la dichiarazione di cessazione attività, in quanto per la chiusura della partita Iva l’Agenzia potrà desumere tutti i dati necessari semplicemente dal Modello F24 presentato. La data entro cui va versato il pagamento è il 4 ottobre prossimo.
Risulta essere importante ricordare che la norma di favore si potrà applicare soltanto se la violazione non è già stata contestata con atto notificato dall’Agenzia delle Entrate. La sanzione cui potrà andare incontro chi non usufruisca di questa agevolazione può arrivare fino a 2.065 euro.