Nel momento in cui inizia un rapporto di lavoro, le parti possono definire per scritto un periodo di lavoro.
Si tratta di una possibilità interessante sia per il datore di lavoro che per il lavoratore.
Questo periodo permette infatti all’azienda di verificare le competenze del lavoratore e al lavoratore di valutare l’ambiente aziendale.
Il periodo di prova, come stabilito dalla legge, deve essere stabilito per scritto.
In assenza di questa forma, il rapporto si trasforma subito in definitivo.
La legge stabilisce che durante il periodo di prova il lavoratore è tenuto a ricevere lo stesso trattamento normativo che gli spetterebbe in caso di assunzione definitiva.
Questo significa che il lavoratore deve svolgere gli stessi compiti degli altri lavoratori dello stesso livello.
La durata massima del periodo di prova è stabilita dal contratto nazionale i riferimento.
Durante il periodo di prova, il lavoratore può dimettersi senza preavviso, come spiegato nel dettaglio in questa guida.
Allo stesso modo, il datore di lavoro può recedere senza preavviso e senza pagare somme di denaro.
In questo caso il lavoratore deve però svolgere una mansione diversa.
Durante il periodo di prova il lavoratore matura ferie e gli altri benefici previsti per i normali lavoratori.
Possono accedere al periodo di prova anche lavoratori che in passato avevano un contratto con la stessa azienda.