Quando una società intende quotarsi sul mercato con una serie di azioni, la prima fase da affrontare è la cosiddetta Ipo (offerta pubblica iniziale), che prevede, per l’appunto, la prima distribuzione di titoli all’interno del mercato borsistico.
Quali sono le fasi per il lancio di una società sul mercato? Prima di tutto è necessario seguire determinate norme per la vendita delle azioni. La collocazione può avvenire secondo tre differenti modalità: il book building, l’offerta a prezzo fisso e l’asta. In Italia il metodo più utilizzato è quello del book building, che si articola in diverse tappe fondamentali.
Nel momento in cui una società decide di quotare le proprie azioni sul mercato, chiede la consulenza di un advisor strategico insieme al quale poter stabilire quante e quali tipi di azioni collocare, i tempi della quotazione prevista e il valore della quota di capitale.
In seguito avviene la scelta del global coordinator, ossia una figura che funga da mediatore tra l‘impresa emittente e gli investitori e che promuova l’Ipo della società per cui opera. Si crea inoltre un sindacato di collocamento, costituito da un’equipe di banche e manager, che collochi i titoli previsti sul mercato.
Parallelamente a queste operazioni è necessario che la società emittente stabilisca un range di prezzo dell’offerta da rispettare, e che compili un prospetto informativo contenente tutti i dettagli della manovra.
Una della fasi più delicate è, infine, il road show, che consiste nella proposta dell’Ipo alla comunità finanziaria, con l’obiettivo di raccogliere più adesioni possibili tra gli investitori istituzionali. È questo il fulcro del cosiddetto book building: una volta ricevuti i riscontri degli investitori, la società può pubblicare la propria offerta stabilendo, in base a questi, il prezzo massimo. Alla chiusura della fase di offerta pubblica, viene fissato il prezzo finale per il reale lancio in Borsa.